Domanda:
Relazione sinfonia 5 beethoven?
anonymous
2012-02-22 05:50:12 UTC
Salve potete scrivermi una relazione sulla 5 sinfonia di beethoven???
10punti e 5 stelle al migliore!!!!
Quattro risposte:
*Ɛℓєиα тυяи αяσυи∂ уσυ* ღ
2012-02-22 06:30:18 UTC
La Sinfonia n.5 è da molti considerata la composizione che meglio incarna il vero Beethoven, ovvero l’uomo che lotta contro il fato e lo vince.Se è difficile dire quanto quest’immagine si avvicini alla realtà, è invece indubitabile che la visione di un conflitto iniziale che si trasforma in trionfo sia il nucleo da cui scaturisce la Quinta.Composta tra il 1804 e il 1808 fu dedicata, così come la Terza, al principe Lobkowitz ed al conte Andreas von Razumowsky.Quest’ultimo divenne, oltre che grande estimatore munifico, mecenate.La Sinfonia n.5 fu scritta contemporaneamente alla Sesta pur rappresentandone l’antitesi.Lo stesso Beethoven disse: “Nell’anima, come nel mondo fisico, agiscono due forze entrambe ugualmente grandi, ugualmente semplici, desunte dallo stesso principio generale: la forza di attrazione e quella di repulsione”.



In un’epoca così tristemente ricca di eventi bellici, quest’idea non fu esclusiva di Beethoven. Lo storico Schmitz richiama ad esempio l’attenzione sui compositori francesi dell’età rivoluzionaria, che, nella loro musica militare, cercavano di suscitare due stati d’animo: l’elan terrible, con cui i soldati si preparavano alla battaglia, e l’eclat trionphale, celebrazione della vittoria finale.



Un noto aneddoto racconta che i soldati di Napoleone, di stanza a Vienna dopo le battaglie di Jena e di Auerstadt, udita per la prima volta la sinfonia beethoveniana, scattarono di colpo sull’attenti, all’inizio del finale, gridando:”C’est l’empereur!Vive l’empereur!”, confermando di fatto la relazione esistente tra l’opera di Beethoven e la musica militare tradizionale.

A questo proposito, Schmitz propone di confrontare l’inizio della Quinta con un passaggio dell’Inno al Pantheon di Cherubini. Non è escluso che Beethoven ricordasse del modello cherubiniano non solo lo spunto musicale ma anche l’argomento eroico.
anonymous
2012-02-22 10:11:08 UTC
Appena terminata la Terza Sinfonia, ancora preso dal vortice di questa grandiosa creazione, Beethoven inizia una nuova composizione sinfonica, che si presenta fin dal primo momento complessa ed insolita. Il lavoro continua saltuario, ma nel 1806 viene sospeso del tutto.

Abbozzata nella sua interezza nell'inverno 1806-1807, viene portata a termine per la primavera di quell'anno probabilmente contemporaneamente alla Sesta Sinfonia; la prima ebbe luogo nella Akademie del 22 dicembre.

La Quinta Sinfonia, grazie alla sua energia concentrata, la sua posa eroica e specialmente il carattere trionfale - addirittura militare - di tutti i suoi tempi, salvo lo Scherzo, può essere apparsa ai contemporanei nell'alone del sentimento patriottico. Essa fu terminata esattamente in quel periodo che vide la rinascita del patriottismo tedesco, stimolato dal trattato di Tilsit del 7 - 9 luglio 1807 che segnò il crollo della Prussia e la cessione alla Francia di tutti i territori compresi tra il Reno e l'Elba.

La Quinta acquistò la reputazione della sinfonia beethoveniana per eccellenza, rivelando nuovi strati di significato generazione dopo generazione.

La Sinfonia del Destino (così il Destino batte alla porta) secondo la risposta che forse Beethoven diede a Schindler è stata oggetto di mille iperboli: è stata paragonata alla Basilica di San Pietro, alle piramidi, a quanto esiste di colossale, monumentale ed imperituro.



Allegro con brio - Il tema é semplicissimo, ma la sua avventura sinfonica é travolgente. Esso sembra scaturito da un'intuizione fulminea, da una folgorazione. Invece, prima di trovare questo conciso nucleo tematico, Beethoven ha fatto più di 40 bozze.

L'Allegro con brio iniziale é quasi una lotta accanita che parte dallo spunto famoso di quattro note che ritorna ovunque, ossessivo come una minaccia e non lascia tregua né respiro, tanto che lo stesso secondo tema non se ne libera del tutto. Sull’inciso assiomatico si innesta una dispiegata manifestazione di energia e di sovrumana volontà, descrizione della potenza primordiale del destino; il secondo tema contrappone invece un elemento più personale, come se Beethoven volesse presentare un simbolico eore in lotta con il destino; il terzo infine, sembra voler proporre l’attesa del trionfo. La lotta tra le due energie è sempre tesa, battuta dopo battuta, accanita ed aspra fino agli accordi finali.

Il movimento mostra una concisione, una determinazione, un’essenzialità prodigiose: tutto è chiaro, preciso, necessario, ribadito da quella modesta cellula ritmica capace di dar vita, attraverso la sua onnipresenza, a uno sviluppo sconcertantemente innovativo.



Andante con moto - E' costruito su una dolce melodia elegiaca: una delle piú belle invenzioni tematiche del musicista, che si riallaccia lontanamente ad una melodia popolare tedesca. Il movimento rappresenta il ristoro dopo la lotta, la rassegnazione, dove un primo tema dolce riempie il cuore di consolazione ed un secondo tema, dal carattere trionfale esprime forza e speranza. Ma la virile dignità del brano non dissipa il disagio accumulatosi; nuove ombre si addensano verso la fine, dove nella spettrale riapparizione del tema si ripropongono interrogativi non risolti.



Allegro - Una figura misteriosa ascendente, quasi incerta ritmicamente, si alza dalla regione grave dell'orchestra: poco dopo, un tema ritmico molto simile allo spunto simile del primo movimento, viene presentato da due corni. Da questa misteriosa penombra emergerà un profilo ritmico incisivo e tagliente, ennesima metamorfosi del “tema del destino”, atteggiato questa volta a fanfara marziale, cui si opporrà un lungo ed affannoso arabesco dei violini dove ricompare il caratteristico alternarsi di coppie di note legate e staccate. Ma l'episodio piú sconcertante, una delle fantasie più visionarie e stravaganti di Beethoven, é quello centrale, tra lo scherzo e la sua ripresa: uno spigoloso e beffardo Trio, un grottesco fugato su una serie di sconvolgenti entrate ad imitazione, iniziato da violoncelli e contrabbassi, cioè gli strumenti meno adatti a questa alacre linea melodica.



Allegro - É il tipico finale eroico beethoveniano, in cui si sprigiona un dinamismo ritmico che porta ad una ottimistica, trionfale esaltazione. Per la fanfara di vittoria della Ragione, della Verità, della Volontà sulle oscure potenze avverse del fato nessuna orchestra dovrà sembrare troppo possente, nessuna sala da concerto troppo vasta. Il collegamento tra l'Allegro ed il Finale é senza soluzione di continuità, che dagli abissi piú profondi e oscuri del vuoto e del terrore ci innalza quasi fisicamente alle vette piú alte di una trionfale affermazione vitale.Questo quarto movimento si snoda lungo un percorso dove il sofferto “ottimismo beethoveniano” appare come una conquista al termine di un lungo e tormentato itinerario drammatico.
anonymous
2012-02-22 07:44:25 UTC
non saprei
anonymous
2012-02-22 05:53:37 UTC
non ho capito la domada... chiedo l'aiuto del pubblico


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