Secondo me hai setto una delle ragioni principali e cioè il fatto che i ragazzi che studiano musica classica o colta o come la si voglia chiamare passano la vita a sciropparsi il passato fino a perdere il contatto con la realtà musicale autentica.
La musica afro americana (Stati Uniti e Sudamerica) ha imposto un nuovo stile ritmico basato sulle sincopi, sui bassi in levare, su nuove scale e nuove armonie etc etc e a quello bisognerebbe fare riferimento studiando con altrettanta attenzione di quella rivolta ai classici le tradizioni musicali di tutto il mondo che invece vengono relegate all' ambito specialistico della Musica Etnica; tra l' altro vorrei far notare che leggendo un manuale di Etnomusica la prima spinosissima questione che si presenta è la definizione dell' ambito di questa "scienza", perché ovviamente non si capisce perché uno dovrebbe studiare la musica giavanese in maniera diversa da Beethoven o Mozart e nemmeno perché il rock'n roll o il jazz non facciano parte di nessuna di quelle due categorie. Allora si dice che l' Etnomusica studia le tradizioni "non scritte" senza rendersi conto, a mio avviso, che con questa precisazione si aprono altre questioni ancora più complesse e che soprattutto non si sta facendo altro che ribadire inconsapevolmente la separazione fra musica (o arte in generale) "alta" e musica "bassa" che è un apriori della concezione artistica europea che non è presente in altre culture (non nello stesso modo, almeno).
Thallo dice che le industrie discografiche si sono accorte che "tira" di più l' esecutore del compositore, ma non dice perché; altri parlano della pigrizia degli ascoltatori...
La questione è difficile forse anche perché non si vuole vedere il punto centrale che a mio avviso non è strettamente musicale ma riguarda il nuovo ordine sociale che si è creato con l' avvento della società di massa.
Prima la musica che oggi chiamiamo classica era composta da impiegati della classe dominante, aristocrazia o alta borghesia; classi che fino a un certo punto, diciamo grosso modo fino alla fine della prima guerra mondiale, mantenevano i loro privilegi, il loro status e la necessaria distinzione dalle classi subalterne senza problemi, per diritto di nascita e per generale accettazione dell' ordine sociale esistente. Oggi questa modalità di separazione non è più possibile ma naturalmente le differenze di classe sono sostanzialmente identiche, quindi è nata un' arte "colta" praticamente incomprensibile che ha la funzione appunto di rimarcare l' esclusività di un certo ambito sociale, che funziona da codice linguistico inaccessibile se non a chi appartiene a un certo ambiente. E il punto chiave è proprio l' inaccessibilità piuttosto che il contenuto come in verità è sempre stato da sempre dato che (opinione personale) la prima funzione dell' arte è invariabilmente quella di rappresentare le forme del potere e dell' ordine sociale.
Ma prima era possibile un comprensibilità di massima, non profondissima magari ma che che si poteva realizzare per chiunque (dato che l' ordine sociale era accettato senza discuterlo), oggi invece, in una società basata sull' apparenza dell'eguaglianza e sulla quella simulazione che è la democrazia, ha assunto una maggiore importanza l' aspetto dell' esclusività del codice linguistico. Nei fatti si sono sdoppiate le funzioni; prima l' arte doveva avere la possibilità di una duplice fruizione, popolare e colta per mantenere sia la coesione sociale che le distanze di classe; oggi si sono creati due canali differenti uno più "difficile" e uno solamente di consumo che è normalmente o consolatorio o festaiolo.
Una prova a favore di quello che sostengo è il fatto che i compositori classici facevano moltissima musica da ballo o pezzi che si rifacevano ai balli più alla moda del momento, popolari e aristocratici, mentre oggi nessun musicista "colto" si degna di fare della musica da discoteca, o salsa latino americana etc etc fatta veramente bene, cercando di dire qualcosa di nuovo con mezzi più raffinati.
Oggi chi scrivesse cose comprensibili, che commuovessero davvero, che suscitassero passioni, passerebbe inevitabilmente per musicista di serie b, per uno che non è molto raffinato.
Per curiosità metto il link di quella che avrebbe dovuto essere la colonna sonora di 2001 Odissea nello Spazio, scritta da Alex North; non se ne fece nulla perché di fronte all' incipit dello Zarathustra di Strauss non c'era paragone
http://www.youtube.com/watch?v=ekDscvvYOFg
P.S.: C' entra anche il diritto d' autore ma ne parliamo un altra volta.