Domanda:
musica-arte figurativa
anonymous
2008-08-05 05:14:16 UTC
La musica è l'unica arte rappresentativa di un popolo...

"In fondo,le arti d'imitazione si limitano a proporci i diversi stili di certi artisti o di certe scuole di artisti.Non crederai davvero che la gente del Medioevo assomigliasse anche solo vagamente alle figure delle vetrate dipinte o delle incisioni su pietra o su legno o su metallo,o a quelle degli arazzi e dei manoscritti miniati.Probabilmente erano persone del tutto normali,senza nulla di grottesco,peculiare o fantastico nell'aspetto......Nessun grande artista vede mai le cose come sono davvero.Se lo facesse,cesserebbe di essere un artista.Prendiamo un esempio dai giorni nostri.So che adori le cose giapponesi.Ora,pensi sul serio che i giapponesi,così come ci vengono presentati dall'arte,esistano davvero?Se è così non hai mai compreso nulla di arte giapponese....I veri giapponesi non sono dissimili dall'inglese medio,vale a dire,sono normalissimi e non hanno nulla di curioso e straordinario.In effetti,tutto il Giappone è una pura invenzione.Non esiste un paese così e nemmeno una popolazione così......Oppure,per tornare al passato,prendi come esempio gli antichi greci.Credi che l'arte ellenica ci mostri davvero come erano i greci?Credi che le donne ateniesi fossero come le solenni e maestose figure del fregio del Partenone o come meravigliose dee assise sui timpani triangolari dello stesso edificio?Se giudichi dall'arte,certamente si.Ma leggi una fonte autorevole,come Aristofane ad esempio,e scoprirai che le donne ateniesi si fasciavano strette,si mettevano calzari dal tacco alto,si tingevano i capelli di giallo,si dipingevano e si imbellettavano il viso,per nulla dissimili dalle frivole e mortali creature all'ultima moda del notro tempo."
Oscar Wilde da "La decadenza della menzogna"

"Tutte le arti aspirano costantemente alla condizione della musica.Poichè mentre in ogni altra specie d'arte è possibile distinguere la materia dalla forma,e l'intelligenza può sempre fare questa distinzione,pure è costante sforzo dell'arte cancellarla"
Walter Pater da "La scuola di Giorgione"
Cinque risposte:
giovannicarlo
2008-08-05 09:17:31 UTC
Ottima "proposta di discussione" (piú che una domanda).

E' vero che nella musica materia e forma sono di norma indistinguibili, come nella matematica, e proprio queste due arti cosí legate una all'altra devono, secondo Platone, essere insegnate ai giovani.

Peró un'arte che rappresenta un popolo non é universale, l'universalitá non deve rappresentare un bel nulla, altrimenti il carattere di universalitá é perso...e per la musica in particolare concordo pienamente con Stravinski, cioé rappresenta se stessa e basta (infatti non ho mai apprezzato la musica "descrittiva").

Possiamo dire che la musica di Mozart rappresenti un popolo? per me assolutamente no, sarebbe riduttivo di un genio, e cosí per Bach e Beethoven, e in campo letterario per Dante e per Shakespeare, troppo grandi per essere rappresentativi di qualcosa...ma allora li dobbiamo considerare "universali", e non rappresentativi del "particolare" di un popolo o di una cultura (sei d'accordo?).

Ma possiamo pensare alle composizioni di Bruckner e di Wagner, o al Winterreise schubertiano, fuori dell'ambito culturale, o addirittura spiritual-filosofico, mitteleuropeo? anche in questo caso credo di no...e Il Matrimonio Segreto di Cimarosa, di argomento quasi "goldoniano", non rappresenta benissimo la nostra cultura italica, con i suoi legami familiari, nozze fatte e disfatte, tradimenti, tanto da sembrare una commedia di Peppino De Filippo? e quale compositore piú english di Sir Edward Elgar? ma allora Wagner, Bruckner, Schubert, Elgar, Cimarosa - e tanti altri - nei loro rispettivi ambiti culturali sono meno universali, e quindi piú rappresentativi di un popolo, di Mozart, di Bach e di Beethoven, che stanno stretti in qualunque definizione e rappresentazione.

Io penso che sia cosí...ma l'argomento é ampio, difficile pretendere di dire una parola definitiva, anche perché il "popolare" puó assurgere all'universale, pensiamo alla pittura di Bruegel e di Bosch, ma usciamo giustamente dal campo musicale e ci avventuriamo dove materia e forma sono ben distinte.

Mi interessa molto il parere degli answeriani di questa (ottima) sezione, e naturalmente il tuo.
Fedez
2008-08-05 08:46:48 UTC
Salvo casi eccezionali, direi di no.

Mentre puoi fondare una relazione biunivoca tra inni e nazione (pensa agli inglesi ad esempio, patria dell'Inno.. Rule Britannia, Jerusalem, Pomp di Holst, ecc..), la musica "pura" difficilmente è inscrivibile in un contesto nazionale. Beethoven è solo tedesco?



(.. scusa la stringatezza ma non sono molto in vena..)
anonymous
2008-08-06 06:10:30 UTC
Premetto le mie limitate conoscenze musicali.

Detto questo, aggiungo, spero in modo più chiaro possibile, che il modo di rappresentare è principalmente questione di gusto. Per questa ragione, l'artista che esegue (ed eseguiva) un'opera è (ed era) fondamentalmente l'esecutore di quello che piace (e piaceva). Se ad un artista greco, che era prima di tutto un artigiano, veniva commissionata una statua, un trono, un edificio egli eseguiva perché sapeva che piaceva ad un greco di vedere rifulgere pietre colorate e materiali preziosi e osservare edifici e complessi statuari eseguiti con maestria tecnica. La letteratura greca prima e latina poi non fanno altro che celebrare quel tripudio di preziosità di cui sopra. L'arte quindi è essenzialmente SIMBOLO. L'arte sottende principi propagandistico- ideologici, cluturali, mode che riempiono l'elaborato finale di significati ulteriori. Essi vanno al di là della mera rappresentazione o imitazione della realtà.

Allo stesso modo credo che chi compone musica non lo faccia perché "gli assomiglia", ma piuttosto perché rispecchia il proprio gusto e la propria formazione.

In conlusione dovremmo staccarci dal platonismo culturale che ci ha imposto l'arte come imitazione. E' un concetto che ridurrebbe tutta l'arte ad uno specchio più o meno deformante. Tutta l'arte, musica compresa, esprime un punto di vista interiore e mette allo scoperto le capacità espressive dell'artista, insieme alla/allle tecniche esecutive maturate con l'esperienza e l'esercizio.

La musica? E' come qualunque altra arte espressiva! Materia e forma? Pura filosofia aristotelica. Qui si potrebbe aprire un altro lungo capitolo di discussione!



PS: ovviamente quello che ho scritto in merito all'arte greca lo assumo come principio universale, applicabile all' arte in generale. E' impensabile, per fare un altro esempio veloce, che i "Bestiari" onnipresenti nelle cattedrali medievali abbiano mai rappresentato la realtà di quei tempi. Avevano, appunto, un valore altro, se vogliamo, apotropaico e riflettono pienamente il contesto culturale e storico in cui sono stati eseguiti.



Per queste ragioni, credo che il discorso di Wilde sia stato un tantino superficialotto!
stedan
2008-08-05 07:48:20 UTC
Mi sembra un'affermazione troppo perentoria, assoluta. "L'unica arte rappresentativa di un popolo"............. In parte sono d'accordo. In parte no.

Ti cito una delle frasi più fraintese di I. Strawinskij, ma pur sempre in contrasto con quanto tu affermi



"Per sua natura la musica non può spiegare niente: né delle emozioni, né dei punti di vista, né dei sentimenti, né dei fenomeni della natura. Essa non spiega che se stessa (Igor Strawinskij).



La musica è una cosa troppo grande per essere rappresentativa di qualcuno o di qualcosa..
Henry
2008-08-05 12:39:52 UTC
non sono d'accordo che la musica sia l'unica arte rappresentativa di un popolo comunque quoto in pieno il fatto che allevi faccia pop...e ci aggiungo pure einaudi


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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