Domanda:
posizione e impostazione delle mani (horowitz)?
Euridice
2009-06-20 11:05:52 UTC
escludendo il fatto che sia stato uno dei più grandi pianisti al mondo, cosa ne pensate dell'impostazione delle mani che adottava Horowitz quando suonava (intendo particolarmente "distese", anche se non è il termine più appropriato) sulla tastiera? il nuovo metodo che sto seguendo pare (devo ancora capire bene) gli sia simile. Ci sono altri eccelsi pianisti che adottano un metodo simile, tenendo dunque la mano meno raccolta? grazie
Quattro risposte:
anonymous
2009-06-20 11:37:44 UTC
sto diventando famoso qui, grazie x la fiducia, be, l' impostazione delle mani segue una certa regola, ma poi ognuno alla fine ne ha una diversa, se fai attenzione alle ultime falangi di HOROWITZ sono incurvate verso l'alto, io personalmente non riuscirei mai ha suonare in questo modo, io ad esempio le tengo alte e molto aperte, solo in certi passaggi le tengo stese come lui, sinceramente non ricordo altri pianisti con questa posizione, cziffra quello che definisco il piu grande pianista di tutti i tempi le tiene molto alte e aperte qui lo puoi vedere

http://www.youtube.com/watch?v=SygS5yz7x5M

GOULD le tiene molto unite

http://www.youtube.com/watch?v=3WZf9VbPKsM

sono convinto che x quanto un maestro ti possa impostare le mani alla fine la posizione non sarà mai quella che ti insegna, almeno x me è stato cosi, ciao ciao...
Coccobilla
2009-06-21 12:10:27 UTC
sono daccordissimo con wenner...
anonymous
2009-06-21 01:20:36 UTC
La posizione "ideale" non esiste, poiché ogni uomo è diverso per natura: cammina diversamente, sta seduto diversamente, ha una struttura fisica, un comportamento, un atteggiamento alla vita diverso dagli altri, di conseguenza suona diversamente e tiene le dita diversamente. Le "regole" di base per suonare in modo sano sono però uguali per tutti: rilassatezza del braccio e della spalla, posizione comoda ma attiva dello stare seduti. Chopin spiegava la posizione corretta facendo porre la mano sui tasti MI FA# SOL# LA# DO. In genere i tasti neri dovrebbero essere suonati con le dita un po' curve (con i polpastrelli) poiché la presa è più sicura. Liszt invece diceva che la mano deve adattarsi sempre e comunque a ciò che si suona, quindi la posizione non è statica ma cambia in funzione della tecnica richiesta. A buon intenditor...

Io ho studiato per anni il problema e posso dire che Martha Argerich e György Cziffra siano due pianisti dalle mani più perfettamente posizionate (e adattate!) alla tastiera del pianoforte.
maxLISZTmax
2009-06-20 20:59:06 UTC
Io penso che la posizione più corretta sia quella adottata da Luigi Rossomandi, Antonio Trombone, Alfred Cortot, Alessandro Longo. Nei loro libri di tecnica - è scritto che - la cosa fondamentale è la posizione curva delle dita (ovviamente lasciandole il più floscie possibili), in modo tale che il tasto sembri battuto da un "martelletto del pianoforte" (così diceva e talvolta dice il mio maestro) e che gli attacchi vengano leggeri ma robusti.

Alcuni mi hanno detto che questa posizione è conveniente solamente nei primi anni di studio, ma sia io (che frequento il quinto) che un mio amico che frequenta il decimo - ma anche il mio maestro - usiamo questa posizione delle mani.

Il suono così viene particolarmente morbido e dolce (anche quando si suonano i "fff" o gli "sfz").

Poi tutto è relativo... io non posso sopportare le dita a "paletta" di Lang Lang (che tra l'altro pesta i tasti in una maniera impressionante).


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